Il piatto più famoso al mondo, la pizza, è stato protagonista della seconda edizione del trofeo Carmelo Calabrese, organizzato presso l’area Riminipizza, il 12 febbraio all’interno dell Fiera Pianeta Birra.
Momento di confronto tra i pizzaioli italiani e stranieri provenienti da Egitto, Marocco, Ucraina persino Cina e Bangladesh, la manifestazione ha messo in luce che il dialogo interculturale non ha bisogno sempre di parole, ma di un po’ di farina, pomodoro, vari ingredienti, due mani, fantasia, buon gusto e grandi sorrisi. Tutto condito con un pizzico di entusiasmo, giovinezza e amicizia.
Il concorso prevedeva due categorie: Presentazione, indirizzato a soddisfare gli occhi, senza dimenticare il palato, e Gusto e Qualità, con l’accento sul gusto del prodotto, le materie prime utilizzate, la modalità di preparazione e la professionalità dei concorrenti.
Tra i partecipanti a questa manifestazione abbiamo avuto l’occasione di conoscere l’ucraina Svitlana Puchko del Ristorante “Boca Baranca” di Marina Romea (RA), prima classificata alla sezione Presentazione, Qiu Wei Feng (Luca) di nazionalità cinese – Ristorante “Auriga” di Rimini (RN), il secondo classificato alla sezione Presentazione e l’albanese Beniamino Bilali, vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali, attualmente pizzaiolo presso il ristorante “Al Gufo” di Rimini. Sono tutti giovanissimi, arrivati in Italia con il sogno di una vita migliore in un paese che conoscevano grazie ai media, con la nostalgia del proprio paese, dei parenti e degli amici rimasti in patria. Anche se diversi come provenienza culturale o come livello di studi (Svitlana è laureata in economia-commercio), quando parlano della loro esperienza come pizzaioli sono pieni di entusiasmo. Beniamino ha portato avanti il lavoro dei suoi genitori che avevano in Albania una pizzeria al taglio, si è perfezionato in Italia avendo come primo maestro un connazionale, ha iniziato a vincere gare in Italia e all’estero. Qui Wei è stato iniziato ai misteri del mestiere a Roma e poi non ha più smesso. C’è una luce forte nei suoi occhi quando parla della sua professione.
Svitlana da piccola era appassionata dai lavori con la plastilina, così si spiega il piacere che prova a lavorare la pasta, i biscotti, la pizza.
L’Italia ha saputo valorizzare il talento di questi giovani stranieri e ha dato loro la possibilità di esprimersi al meglio. Ecco perché le difficoltà che a volte hanno dovuto affrontare per ottenere i permessi di soggiorno e il rinnovo sono state quasi dimenticate. Ecco perché tutti sognano di costruirsi un futuro in Italia e di continuare a fare il mestiere di pizzaiolo. Beniamino desidera con ardore diventare maestro pizzaiolo e Qiu Wei si vede in Cina quando sarà anziano.
L’evento organizzato da Riminipizza ha svelato anche altri nomi di pizzaioli che hanno incantato i palati più fini: Pasquale Montesanto (terzo classificato sezione Presentazione, Ristorante “Boca Baranca” di Marina Romea (RA), Faruk Amin del Bangladesh, Raffaele Fabbrocino (Ristorante “
Ancora una volta italiani e stranieri insieme hanno saputo oltrepassare le frontiere e hanno fatto della pizza la regina dell’arte gastronomica.
A Rimini trionfano gli stranieri
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1 commento:
Ciao Raluca, complimenti per il tuo interessante blog. Anche sul mio stò trattando un post sulla cultura degli immigrati in Italia e in particolare del Bangladsh, ti invito a visitarlo e a lasciare un commento che sarà molto gradito. Buon pomeriggio da Tiziano
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