Articolo pubblicato nell'inserto Chiamami Cittadino n.614/2009 del giornale Chiamami Città
Finalmente la campagna elettorale 2009 è finita. Speriamo che per un po’ di tempo la caccia allo straniero, colpevole, secondo alcuni, del degrado delle città italiane finirà e si darà più attenzione alle problematiche economiche e sociali che richiedono soluzioni immediate.
“Consumate, consumate e consumate!” sembra essere lo slogan del momento. Anche se in molti si chiederanno come sia possibile far spese con il portafoglio vuoto. In questa società consumistica sono attori a pieni diritto anche gli stranieri che abitano in Italia e verso i quali mostrano sempre più interesse le società di telefonia mobile, le società creditizie, le società specializzate nel trasferimento di soldi all’estero, le banche. Dato il numero considerevole di immigrati in Italia essi rappresentano una fetta considerevole del mercato per i quali si sono creati strumenti speciali per l’accesso a beni e servizi. Per acquistare auto e moto, per arredare la casa, per comperare elettrodomestici e computer, gli immigrati in Italia usano sempre più i vari strumenti di finanziamento messi a disposizione da società come Agos, Unicredit, Banca Intesa, Banca Antonveneta, Compass. La stessa cosa è accaduta alle società di telefonia quando si sono accorte che l’Italia diventava sempre più multietnica. Sono spuntate così le “tariffe etniche”, le carte per telefonare all’estero, i piani telefonici per chiamare “a casa” a prezzi bassi. Wind, Vodafone, Tim e Tre si fanno concorrenza nell’attirare il cliente con varie offerte: “Call your country”,
“One Nation”, “ Welcome home”, “Super 0 Mondo”.
Agli immigrati che vogliono mettere radici in Italia acquistando una casa le banche hanno iniziato ad accordare mutui. Per facilitare l’iter di concessione del mutuo molte banche hanno distribuito brochure tradotte in varie lingue e hanno iniziato una collaborazione fruttuosa con i mediatori interculturali. C’è anche chi ha pensato all’apertura di filiali dedicate esclusivamente agli immigrati (UniCredit Banca nelle principali città italiane) con lo scopo di seguire meglio i clienti stranieri e di fornire loro informazioni precise su cosa vuol dire contrarre
un mutuo. Altre banche (Gruppo Intesa San Paolo) hanno creato i Multiethnic Point nei luoghi ad alta concentrazione di immigrati con lo scopo di eliminare le barriere linguistiche e culturali proponendo in maniera chiara e trasparente i propri prodotti.
Per attirare i clienti stranieri si è ricorso a campagne pubblicitarie in varie lingue sui giornali e sul web che puntavano sulla diversità etnica. Ci si rivolge all’immigrato mettendo nelle proprie pubblicità foto di gente dai tratti somatici
decisamente esotici e dicendo, per esempio: “Ora la tua patria è più vicina”, “Prestiti senza confini”, “Straniero? No problem, da noi sei il benvenuto”. Gli immigrati sono una risorsa per l’Italia anche dal punto di vista economico,
lo hanno capito anche loro, i grandi guardiani della finanza privata.
Banche senza confini
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