Articolo pubblicato nell'inserto Chiamami Cittadino n.615/2009 del giornale Chiamami Città
La volontà di essere parte attiva dell’elettorato italiano ha portato tanti immigrati comunitari che vivono in Italia ad iscriversi sulle liste aggiunte per le elezioni europee e le elezioni comunali. Malgrado le perplessità che mi lascia il fatto che la legge italiana permetta ai cittadini europei residenti in Italia di eleggere i propri candidati italiani al Parlamento Europeo, ma non dà loro il diritto di eleggere i membri del Parlamento Italiano, alle recenti elezioni hanno espresso la loro scelta politica molti romeni. Lo hanno fatto non solo come
elettorato passivo, ma anche attivo in quanto sulle liste dei partiti che riconoscono pieni diritti agli stranieri che vivono in Italia o su varie liste civiche si potevano leggere anche “strani” nomi. Una dimostrazione che in Italia si crede
in una vera cultura dell’accoglienza e dell’integrazione che significa anche coinvolgimento politico di coloro che vivono in Italia ma hanno un’altra nazionalità. La partecipazione attiva alla vita politica di un paese di tutti quelli
che ci vivono significa condivisione dei valori democratici e compartecipazione attiva alla vita decisionale che rende più responsabili e più attenti. Insieme si collabora per fare e rispettare regole e leggi nell’ottica del detto “Si, a me interessa”. Dalle ultime amministrative in Italia sono usciti tre consiglieri romeni: a Padova, a Verbania e Marcellina.
Adrian Chifu, eletto nel consiglio comunale di Verbania, città al confine con la Svizzera, non è alle prime armi con la politica in quanto si era candidato a sindaco anche in Romania. In Italia lavora come socio di un’azienda edilizia.
I suoi connazionali lo hanno sostenuto pienamente e, in base alle preferenze ottenute (119 voti) nella Lista Civica, è il primo tra i candidati nel consiglio locale.
Nel Comune di Padova occuperà un posto di consigliere Nona Evghenie, laureata in economia internazionale a Bucarest, oggi tecnico gestionale in un grande gruppo bancario in Italia. Ha deciso di coinvolgersi politicamente
in Italia da poco tempo entrando a far parte del PD. Eletta con 330 voti, è stata appoggiata non solo dai romeni che vivono a Padova, ma anche dagli italiani che hanno creduto nelle sue capacità.
A Marcellina, vicino a Roma, c’è un’altra signora romena che ha conquistato un seggio nel Consiglio Comunale: Leontina Ionescu. Arrivata in Italia per amore venticinque anni fa, oggi si occupa di traduzioni e interpretaria-
to presso la Procura e il Tribunale. Nel paese di Marcellina si è fatta conoscere anche perché ha aiutato molti romeni che avevano problemi burocratici prima che la Romania diventasse membro dell’Unione Europea. Ha vinto con 160 voti grazie ad un appoggio non solo da parte della comunità romena, ma anche degli
italiani che la conoscono da molto tempo e apprezzano il suo coinvolgimento nelle problematiche della comunità.
L’impegno politico degli eletti romeni in Italia si vuole concretizzare in progetti pensati sopratutto nell’ambito dell’immigrazione. Difesa dei diritti degli immigrati, l’intensificazione degli scambi culturali, misure concrete per la buona
convivenza tra italiani e immigrati, l’organizzazione di corsi di formazione professionale e di lingua italiana, riorganizzazione della commissione degli immigrati, la costituzione di un osservatorio permanente per l’integrazione, la
promozione della conoscenza dei regolamenti statali per responsabilizzare gli immigrati spiegando loro quali siano i loro diritti e doveri, un maggior coinvolgimento e interessamento degli immigrati residenti alla vita politica del
paese come elettorato passivo e attivo sono alcuni degli obiettivi che seguiranno i consiglieri romeni nel loro impegno politico.
Ecco i primi consiglieri “comunitari” romeni eletti in numerosi comuni
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