Articolo pubblicato nell'inserto Chiamami Cittadino n.622/2009 del giornale Chiamami Città
"Siamo tutti clandestini, NO al pacchetto sicurezza”, “Basta razzismo, basta retate”, “Siamo nati liberi”, “10.000 migranti morti in questo mare”, “No ai respingimenti, Diritti di cittadinanza per tutti e tutte”, “Fuori i razzisti dalla nostra città”, “Biagini a moul khol” (Biagini sei senza cuore), ecco gli slogan e le voci che hanno animato la manifestazione antirazzista e contro il pacchetto sicurezza svoltasi nella nostra città il 26 scorso. Il corteo che ha visto insieme immigrati sopratutto appartenenti alla comunità senegalese e italiani ha percorso le strade di Rimini dal mare al centro storico denunciando ad alta voce il razzismo che si intravede nelle misure prese dal Governo, col pacchetto sicurezza, contro gli immigrati e il clima di paura che è stato instaurato quest’estate nella capitale del turismo di massa che ha visto le sue spiagge invase dalle pattuglie alla ricerca con tutti i mezzi (elicotteri, imbarcazioni, fuoristrada) dei venditori abusivi di origine straniera. Adesso più che mai si
sente il bisogno della memoria: gli italiani, come gli stranieri che hanno trovato casa e lavoro in Italia, sembrano aver dimenticato la storia recente in cui
immigrati erano proprio loro, obbligati a sopportare discriminazioni e razzismo. Invece di trattare i fratelli arrivati da lontano con compassione in virtù del diritto alla dignità, l’Italia approva il pacchetto sicurezza che mette in discussione anche coloro che da 15-20 anni qui vivono, producono reddito e
versano contributi. Si chiede, quindi, di affrontare i problemi che si registrano nella nostra città usando il dialogo diretto con le persone interessate.
La manifestazione è stata anche l’occasione per chiedere un area per il mercato dove immigrati con licenza possano vendere la loro merce senza essere impossibilitati nella loro attività lavorativa. Inoltre, si è chiesta l’apertura di una vertenza pubblica riguardante i casi di tanti senegalesi regolari e con contratto di lavoro, ma il cui rinnovo dei permessi di soggiorno è stato bloccato a causa di condanne penali, in alcuni casi di 10 anni fa, per vendita ambulante senza licenza.
Rispetto, dignità, libertà, ecco le voci di coloro che, anche se di nazionalità diverse, si sentono parte di questa città e vogliono contribuire alla creazione di
una comunità che dice “Basta razzismo, basta retate, basta intolleranza”.
“Basta razzismo, basta retate, basta intolleranza”
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