Senza titolo
Tolleranza zero all'ignoranza!!!
E’ inutile dire quanto obbrobrio mi abbiano creato gli eventi che hanno colpevolizzato la Romania per via della situazione “critica” in cui si trova l’Italia in fatto di sicurezza…non insisto sul fatto che ben altri problemi dovrebbero occupare in primis le menti dei politici italiani come, per fare un elenco breve: la mancanza di posti lavoro, il precariato che ha iniziato a colpire non solo i giovani, il costo alto della vita, gli stipendi tra i più bassi d’Europa, l’università che produce disoccupati in serie, la ricerca che elemosina da anni e mi fermo come promesso sopra.
Però da tutto ciò ecco le mie conclusioni:
un governo che ha deluso i propri elettori ha trovato l’occasione giusta per far promuovere con un ddl una parte di un pacchetto di leggi sulla sicurezza, tra l'altro, in contraddizione con la normativa europea in merito alla libera circolazione dei cittadini europei sul territorio UE, che avrebbe fatto fatica a passare il voto del Parlamento italiano.
i politici italiani hanno dato prova di non essere veri politici: nessun politico serio, specie uno che fa parte della coalizione di governo, avrebbe mai potuto fare la gaffe di colpevolizzare della grave situazione della sicurezza in Italia un paese intero, ancora di più nella situazione di comune appartenenza all’Unione Europea.
tutto lo scandalo che ha seguito i tragici eventi della settimana scorsa non ha fatto che aumentare l’intolleranza nei confronti di coloro che, arrivando da lontano in Italia, guadagnano ogni giorno con fatica la loro sopravvivenza. Lo dimostrano gli attacchi che hanno subito i romeni che si trovano in Italia e i titoli dei giornali che vedono dappertutto criminali romeni. Ho dovuto pure sentire giustificazioni alla violenza che caratterizza il popolo romeno, date da persone che lavorano nell’ambito dell’immigrazione: i romeni provengono da un clima di terrore, non dobbiamo dimenticare che sono usciti da poco da un regime dittatoriale che spiega l’attuale mancanza di rispetto per le regole e la loro violenza…ma stiamo scherzando??? Ma è una fiction? Il popolo romeno è un popolo di criminali? Ma cosa sapete del popolo romeno? Dracula, Transilvania, zingari, bambini abbandonati….è ciò che vi hanno servito i media…ma avete mai conosciuto un romeno? Siete mai stati in Romania? Avete mai letto qualcosa sulla storia del popolo romeno? Io mi vergognerei…anche perché come romena so tante cose sul popolo italiano e la sua cultura…e ne sono fiera.
Sono chiamate le autorità romene in causa. Ma perché? E colpa di qualcuno se un individuo delinque? E la giustizia? Non dovrebbe fare il suo dovere? Non si dovrebbe infliggere una punizione laddove si è delitto? Dovrebbe forse la Romania risolvere i gravi problemi interni dell’Italia?
Credo nel buon senso degli italiani, spero che i problemi dell’Italia verranno affrontati con più serietà e professionalità, mi auguro che tali eventi non si ripetano più e che la caccia alle streghe riguardi solo l’ignoranza.
E' stato lanciato il sito CORIMTEC

Finalmente è stato pubblicato ieri on-line il sito CORIMTEC www.corimtec.com
E' stata la mia prima esperienza come web designer....se possibile, aspetto commenti.
La lingua è la chiave che apre la porta della conoscenza e dell'integrazione
Comunicare è il punto chiave di tutti i rapporti interpersonali (lavoro, studio, tempo libero, ecc). Tanti stranieri arrivano in Italia senza conoscere la lingua italiana, un vero handicap che impedisce loro, per esempio, di muoversi nella città, prendere contatto con la gente, trovare lavoro, rivolgersi a vari servizi.
Per fronteggiare questo problema, da anni a Rimini svolge attività l’associazione Arcobaleno, con la sua scuola di italiano organizzata attualmente presso
Anche questo settembre sono iniziate le iscrizioni e per avere più informazioni abbiamo intervistato la responsabile dell’iniziativa, dott.ssa Simona Smanio.
Da quanto tempo la scuola di italiano per gli stranieri di Rimini ha aperto le sue porte?
Dall' ottobre del 1992 l’associazione Arcobaleno, nelle iniziative rivolte agli immigrati di Rimini, all’epoca appartenenti all’immigrazione senegalese, si è resa conto che c’è un vero bisogno di alfabetizzazione. Tanti problemi con cui si confrontavano gli immigrati nascevano dal fatto che la lingua italiana rimaneva per loro “il grande sconosciuto”. In queste condizioni è nata la scuola di lingua italiana, rivolta agli immigrati, in condizioni di gratuità totale.
Chi sono gli insegnanti della scuola di italiano?
Ci sono circa 30 insegnanti. C’è un corpo base, ex insegnanti del mondo della scuola. Con tempo si è creato un gruppo di insegnanti giovani, neolaureati o laureandi che mettono a disposizione il loro tempo e il loro sapere della lingua italiana in modo volontario.
Quali requisiti per gli alunni della scuola di italiano?
Non ci sono requisiti per gli alunni, abbiamo solo un minimo di età (16 anni) perché riteniamo che l’alfabetizzazione degli adulti sia una questione diversa dall’alfabetizzazione dei ragazzi in età scolare.
Come si concilia lo studio dell’italiano con gli impegni lavorativi degli alunni?
A volte gli alunni, visto il loro lavoro, arrivano molto stanchi alle lezioni, ma per alcuni venire a scuola è un momento di sollievo, di socializzazione, una possibilità per raccontarsi. Qualcuno viene da tanti anni a fare i corsi perché si trova molto bene qui e per esercitarsi nella lingua italiana. Comunque noi proviamo a non caricarli troppo con i compiti a casa e quindi tutta l’attività didattica si svolge in classe, dalla conversazione agli esercizi di grammatica.
Per venire incontro agli alunni organizziamo i corsi sia la mattina che di pomeriggio e di sera, tutti i giorni della settimana, tranne sabato e domenica. Ognuno ha la possibilità di scegliere il suo orario. Si tratta di un’ora e mezzo due volte alla settimana. Gli spostamenti da una classe che fa una certa fascia oraria ad un’altra sono sempre possibili, a seconda degli incarichi lavorativi di ogni allievo.
Da quali paesi provengono gli alunni?
Gli allievi provengono da quasi tutto il mondo. Infatti la scuola di italiano è un po’ uno specchio dell’immigrazione a Rimini: dai primi anni quando c’era soprattutto l’immigrazione senegalese al periodo dell’immigrazione dall’Est Europa, dall'imigrazione magrebina (solitaria) all'arrivo delle mogli e dei figli. E’ una scuola particolare anche sotto l’aspetto dei legami interpersonali che si creano tra i docenti e le classi. C’è una cosa che mi stupisce molto: il modo in cui circola e si propaga l’informazione tra gli immigrati. Tante volte, prima che si realizzi il materiale informativo sulla scuola di italiano, riceviamo domande sull’apertura della scuola, ciò dimostra quanto la nostra scuola piaccia agli stranieri.
Quale è l’obbiettivo della vostra associazione con l’iniziativa della scuola di italiano?
Riteniamo che prima di tutto per uno straniero che arriva in Italia sia importante ricevere gli strumenti per capire e farsi capire, come un primo passo verso l’integrazione.
Questo anno sono già iniziate le iscrizioni. Si tratta di un numero aperto di iscritti? Fino a quando ci si può iscrivere?
Noi teniamo le iscrizioni aperte tutto l’anno. La scuola inizierà a ottobre e finirà a maggio. Chiudiamo le iscrizioni intorno al mese di marzo, aprile. Si deve tener conto della mobilità degli immigrati, sia per problemi di lavoro che familiari, e quindi ci rendiamo conto che è assolutamente necessario poter iscriversi alla scuola in qualsiasi momento, tenuto conto che comunque i corsi finiscono nel mese di maggio. Dobbiamo quindi dare possibilità a tutti quelli che vogliono frequentare i corsi di italiano di iscriversi alla scuola.
Quali risorse la scuola di italiano mette a disposizione degli alunni?
A parte le risorse umane e le aule, si usano vari materiali didattici. I professori hanno a disposizione libri di testo, dizionari. In più, grazie a convenzioni che abbiamo con varie librerie, i nostri corsisti beneficiano di sconti per acquistare i libri che servono loro per imparare l’italiano. Gli allievi possono venire prima delle lezioni e consultare i libri, i dizionari per esercitarsi con la lingua italiana, hanno possibilità di fotocopiare il materiale che interessa loro e in più possono beneficiare gratuitamente del collegamento internet della scuola. Si deve però sottolineare che le risorse economiche della scuola sono piuttosto scarse e pochi gli aiuti economici. Però anche in queste condizioni, grazie all’entusiasmo degli insegnanti e degli alunni, i risultati sono più che soddisfacenti. Lo dimostra il numero di iscritti dell’anno scorso (572) e le richieste che sono arrivate fino a questo momento.
Quali progetti per il futuro della scuola di italiano?
Il nostro desiderio è di dare sempre più valore ad una esperienza del genere e di fare in modo che le istituzioni riconoscano e appoggino di più la nostra attività.
Per chi volesse seguire i corsi gratuiti di italiano: Casa della Pace, Via Luigi Tonini, 5 Rimini, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 20.00.
Raluca Albu
20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato
La Giornata Mondiale
“Vi esorto a celebrare lo straordinario coraggio
e il contributo apportato dai rifugiati di ieri e di oggi”
In Italia, la vera sfida è di estendere l’attuale sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati in un’ottica di copartecipazione di Regioni, enti locali, associazionismo e società civile del territorio.
Dall’integrazione alla partecipazione
Tenuto conto che gli alunni stranieri provengono da ordinamenti scolastici diversi dall’ordinamento italiano è assolutamente necessario che al momento dell’inserimento di un bambino straniero nella classe si valutino bene le competenze, le abilità e i livelli di preparazione del bambino. Inoltre, si deve tener conto che la lingua italiana per un alunno straniero non è la sua madre lingua.
A Rimini l’integrazione scolastica degli alunni stranieri è attentamente seguita dall’amministrazione territoriale in sinergia con le associazioni di volontariato impegnate nelle
attività di integrazione degli immigrati.
Inoltre a Rimini esiste una struttura unica a livello regionale: il Centro Pedagogico per l’Integrazione dei servizi, un luogo di raccordo pedagogico con la funzione di rete dei servizi a sostegno delle scuole. Tra le linee di programmazione del CPIS un posto importante è occupato dalla problematica dell’integrazione dei bambini stranieri.
Il Programma di Intervento per l’Integrazione degli alunni stranieri è un progetto nato in collaborazione con CPIS e approvato dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Rimini e dei Comuni del Distretto Sud (capofila Riccione). Viene gestito operativamente dalle associazioni Arcobaleno e Caritas.
La dott.ssa Simona Smanio, coordinatrice del progetto, ci spiega meglio quali sono le linee di intervento: “l’educazione interculturale, molto importante per una convivenza civile, è un processo che si costruisce attraverso l’interazione tra più soggetti e nell’esperienza quotidiana”. In questa ottica, il Programma di Intervento per l’Integrazione degli alunni stranieri propone azioni per gli alunni che si inseriscono per la prima volta nella scuola italiana e che non conoscono l’italiano, o la conoscono in misura inadeguata. Il Programma Prevede anche la creazione di un Gruppo Operativo di Accoglienza composto da operatori scolastici che entrano in rapporto diretto con l’alunno straniero e la famiglia e operatori esterni (Mediatore interculturale e Educatore interculturale). Questo Gruppo ha il ruolo di avviare in concreto un processo di integrazione dal momento dell’iscrizione e dell’inserimento nella classe al percorso dell’acquisizione di competenze linguistiche.
Tra le azioni proposte: monitoraggio degli alunni stranieri, corsi intensivi di lingua italiana, corsi di formazione per l’insegnamento dell’italiano come seconda lingua, intervento dei mediatori interculturali e degli educatori interculturali, creazione di un fondo di materiali didattici (pacchetti multimediali per l’integrazione, libri per imparare l’italiano, testi di intercultura, testi scolastici e cancelleria per i bambini stranieri che si trovano in condizionieconomiche disagiate) e attività extrascolastiche.
Più che l’integrazione, afferma la dott.ssaSmanio, “si sente il bisogno del passaggio alla partecipazione. I genitori italiani e stranieri devono essere coinvolti attivamente e “educati” nel spirito dell’interculturalità che caratterizza sempre di più il nostro mondo globalizzato”.
Rimini è quindi uno dei comuni dove l’intercultura viene vissuta attivamente grazie alla stretta collaborazione tra l’amministrazione territoriale, le scuole, le associazioni di volontariato per gli immigrati, le associazioni di mediatori interculturali e i cittadini italiani.
Certamente c’è ancora da lavorare, però ci sono tante iniziative che contribuiscono alla maggiore integrazione degli stranieri nel tessuto sociale riminese. Iniziative mirate ad una conoscenza reciproca tra italiani e stranieri (come tanti laboratori, che si organizzano nelle scuole, di presentazione dei paesi di provenienza dei bambini immigrati, e tengo a ricordare in questo senso anche l’associazione Etnos).
I bambini stranieri di Rimini sono una risorsa importante per il futuro e per la cui educazione deve essere coinvolta l’intera comunità di italiani e stranieri.
Raluca Albu
La Cittadinanza e l’identità nazionale
Gli obbiettivi del partito sono di sviluppare e promuovere la coesione culturale e politica della comunità romena in Italia e, in generale, migliorare le condizioni di vita dei romeni in Italia.
Conformemente al suo statuto, il partito potrà partecipare a tutte le elezioni amministrative, politiche ed europee che si svolgeranno in Italia.
Confesso che la notizia mi ha sorpreso e mi è venuto spontaneo pensare: bene, così i romeni potranno avere una rappresentanza anche a livello politico in Italia.
Poi una valanga di domande:
- La comunità romena, oggi una dellepiù grandi in Italia, ha veramente bisogno di una rappresentanza “di identità nazionale” a livello politico?
- Come è possibile concepire che una formazione politica che si dichiara appartenente ad una “etnia” possa avere voce a livello legislativo e decisionale di modo da poter migliorare le condizioni di vita di una sola “etnia”?
- Se si vuole che gli immigrati abbianouna voce in più non sarebbe più indicato creare una formazione politicache rappresentasse gli interessi di tutti gli immigrati? Inoltre i grandi temidell’immigrazione sono già tra le preoccupazioni dei partiti italiani,sensibili ai problema.
- Chi voterà il partito dei romeni?Avrà abbastanza sostegno elettorale per poter raggiungere il Parlamento oi “governi” locali e regionali?
- Una volta acquisita la cittadinanzaitaliana voterò questo partito? I problemi con cui mi confronterò sarannogli stessi di tutti gli italiani: lavoro, casa, previdenza sociale,fiscalità. Per preservare la mia identità nazionale mi indirizzeròprobabilmente alle associazioni culturali serie, senza bisogno discomodare nessun partito politico.
So invece chi voterò come futura cittadina italiana: un partito che promuove la multiculturalità, che non ha paura di ciò che è diverso, un partito che sostiene la tolleranza e la libertà di pensiero politico e religioso.
N.B Attualmente in Italia non viene riconosciuto il diritto di voto agli extracomunitari residenti (a differenza di altri paesi europei) .
Raluca Albu